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Il volume raccoglie i vari studi ariosteschi di Blasucci apparsi nell'arco di un esatto cinquantennio, dalle lontane Osservazioni sulla struttura metrica del "Furioso" (1962) alla recente Lettura metrica di un segmento della pazzia di Orlando (2012), passando attraverso i due folti capitoli sulle presenze linguistiche e stilistiche della Commedia e del Morgante nel Furioso, e l'analisi di un episodio-campione (la sosta a Cipro) come "specimen" del "metodo" narrativo ariostesco. Gli oggetti privilegiati dell'indagine sono, essenzialmente, il metro, il linguaggio e l'intertestualità: tre fattori strettamente interrelati, su cui poggia la "grande macchina" del poema. L'elemento dominante, tanto negli interessi del critico quanto nella stessa realtà del testo, resta comunque quello metrico, nella fattispecie l'ottava, vero strumento di scansione ritmica e di dominio di quella 'varietà dei possibili' che alimenta la dinamica narrativa del poema.